Poetica
Chi volesse capire la scultura di Giuseppe Correale, senza tener conto del fattore spaziale, rischierebbe di voler leggere un libro scritto in una lingua sconosciuta.
E lo spazio entro cui si collocano le sculture di Correale non è uno spazio olimpico, quasi evanescente, è invece peso spaziale e tensione spaziale.
Peso, perché ognuno è schiacciato e lo sorregge; tensione, perché la vita, in fondo, è ansia d'infinito, di conoscersi e riconoscersi, di divincolarsi, di slanciarsi.
Ma sotto lo scultore è l'uomo, forte e sincero, il pensatore appassionato e profondo, la creatura sociale legata al pudore, alla verecondia, alla integralità formale e massiva, spirituale e corale. Uno, dunque e molteplice, Correale è sostenitore ed interprete sensibilissimo di una scultura autentica, perché, lavorata nella pietra e nel legno, modellata nella creta o scolpita nel marmo, fusa nel bronzo e prima ancora avvertita nel cuore e meditata nel logos concreto della mente."
(Carlo A. Pascale, Giuseppe Correale SCULTORE, ediz. Frama Sud, 1978, pp.89, 90)